V.I.V.A., l’autonomia ora è inseguita con iniziative online

V.I.V.A. Volare Insieme Verso l’Autonomia è un’organizzazione di volontariato che nasce dall’incontro di un gruppo di mamme e di alcuni educatori e insegnanti della scuola primaria Calvino e Follereau di Moncalieri. L’Associazione si rivolge a bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 16 anni con bisogni particolari e mira a favorirne inclusione, autostima e migliorare l’autonomia personale e sociale. L’Associazione è aperta anche a chi, semplicemente, ha piacere di sostenerla e di vivere momenti di incontro e aggregazione come un’occasione di crescita e arricchimento personale.

Anche V.I.V.A. come tante associazioni di volontariato ha dovuto riconvertire in digitale alcune delle sue attività per non doversi fermare del tutto. E così con il progetto “Avanti tutta, avanti tutti”, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, si è fornito un supporto alla didattica a distanza e al benessere di studenti e studentesse in difficoltà delle scuole del Comune di Moncalieri (TO). Il progetto è realizzato insieme alle associazioni CIFA ONLUS e A.M.M.I. (Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali), in collaborazione anche con il comune e le scuole di Moncalieri. Le attività di tutoraggio previste da questa iniziativa sono rivolte a bambini/ragazzi dei tre ordini di scuola (primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado) a cui vengono forniti nozioni e strumenti informatici per poter accedere alle lezioni e ai materiali didattici messi a disposizione dalla scuola, evitando così l’esclusione dalla comunità scolastica. Il progetto tra l’altro prevede di fornire un sostegno scolastico, un vero e proprio doposcuola professionale per garantire supporto allo studio e facilitare i meccanismi di apprendimento a chi ha difficoltà a farlo in autonomia. Garantito poi pure uno spazio di consulenza psicologica a distanza per le famiglie, per gli studenti e i docenti stessi.

Un’altra iniziativa di V.I.V.A., particolarmente apprezzata, è “Musica e ritmo”, un laboratorio che prima dell’avvento del coronavirus era organizzato in orario extrascolastico per i ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado “Raoul Follereau” dell’Istituto Comprensivo “Nasi” di Moncalieri e che utilizza la musica come “mezzo” didattico per favorire incontro e conoscenza tra i ragazzi. Il segretario dell’Associazione Barbara Gilioli spiega come è avvenuta la riconversione in digitale: “A seguito dell’emergenza sanitaria COVID 19, il laboratorio che prima si svolgeva in aula è online ora il mercoledì pomeriggio con collegamenti di gruppo per consentire ai ragazzi di salutarsi e di condividere qualche momento del loro tempo. Dopo il saluto, l’educatore fa attività con ognuno di loro, individualmente, in modo che tutti possano essere seguiti e quindi svolgere nella maniera più chiara possibile l’attività”.

Altra iniziativa in corso in questi giorni segnati dal coronavirus è “Caro Diario online”. Sempre Gilioli spiega così l’attività: “Vogliamo ricercare un contatto in un periodo in cui la distanza sociale l’ha fatta da padrona. Mai come in questo periodo la necessità di narrare e narrarsi può diventare uno strumento di resilienza e riflessione su quello che siamo stati, siamo e potremo essere.
Il Caro diario on-line è uno spazio intimo dove potersi esprimere liberamente, dove potersi raccontare senza essere sottoposti a giudizio. È un luogo dove muoversi pur rimanendo fermi, un luogo di incontro in cui si possono condividere le emozioni”. Il progetto vuole promuovere l’importanza della scrittura creativa e offre grazie al contributo di due arteterapeute una risorsa ai ragazzi e alle famiglie per restare in contatto affrontando il cambiamento in modo creativo. Durante gli incontri, che avvengono on-line con cadenza settimanale, si utilizzano i cinque sensi come espediente per vivere lo spazio casalingo e esprimere attraverso le opere artistiche emozioni, sensazioni e stati d’animo.

Un altro laboratorio in partenza, sempre da remoto, è “Narrare la dis-abilità” nato per creare come dice sempre Gillioli: “uno spazio di incontro e di condivisione in cui poter narrare la disabilità, mettere a disposizione e valorizzare le proprie esperienze, nutrirsi di quelle altrui recuperando senso e significato; reinterpretare le situazioni per imparare a raccontare la diversità ancora una volta e in maniera più forte come opportunità di inclusione”.

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