Vol.To tra i relatori del forum “Disegnare il Futuro” di Italia Economy News 26 Novembre 20242 Dicembre 2024 Il forum Disegnare il futuro, organizzato da Italia Economy, ha scelto Torino come sede per la seconda tappa del suo roadshow dedicato alle grandi sfide dell’innovazione e dello sviluppo. Questo format, pensato per valorizzare le eccellenze locali e favorire il dialogo tra attori pubblici e privati, mira a costruire un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile, in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dal PNRR e dai fondi europei. L’incontro torinese ha visto la partecipazione di rappresentanti di istituzioni, imprese e Terzo Settore, che hanno condiviso esperienze e strategie per consolidare la capacità del territorio di fare rete e rispondere alle nuove esigenze globali. Tra i temi affrontati, un focus particolare è stato dedicato alla capacità di innovare non solo nei settori produttivi tradizionali, ma anche in ambiti come il volontariato e il sociale, evidenziando come l’innovazione possa essere una leva trasversale per lo sviluppo e la coesione sociale. Alessandro Prandi, responsabile progettazione e sviluppo presso Volontariato Torino ETS (Vol.To ETS), è intervenuto al panel “Crescita, investimenti e sviluppo in Piemonte”. Nel suo intervento, Prandi ha sottolineato l’importanza di bilanciare efficienza economica e impatto sociale, soprattutto in contesti caratterizzati da transizioni ecologiche e digitali. Ha evidenziato come i processi di fusione e acquisizione aziendale (M&A), spesso associati a riorganizzazioni, non debbano tradursi in esclusione di lavoratori o penalizzazioni per i territori meno sviluppati. Per garantire questo equilibrio, Prandi ha proposto tre strategie chiave. La prima è una mappatura accurata dei bisogni locali e aziendali, fondamentale per identificare competenze necessarie e supporti utili alle comunità interessate. Questo permette di pianificare trasformazioni che non lasciano indietro nessuno. La seconda strategia riguarda l’investimento nelle persone, con un focus sul volontariato aziendale. Attraverso invece il volontariato di competenza, le aziende possono promuovere percorsi di formazione, riqualificazione professionale e supporto all’imprenditorialità, offrendo ai lavoratori strumenti per reinventarsi o avviare nuove attività. Prandi ha poi anche evidenziato il ruolo del volontariato nel rafforzare le comunità locali. Progetti sociali e ambientali promossi dalle aziende possono migliorare il tessuto economico e sociale, creando valore condiviso per tutti gli stakeholder. Un esempio concreto è il progetto “VIS À VIS”, sviluppato da Vol.To ETS con il sostegno della Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, Torino Social Impact, l’impresa sociale WeCo e l’associazione ManagerNoProfit. Il progetto prevede la mappatura delle esperienze di volontariato aziendale sul territorio torinese, l’organizzazione di workshop e seminari e la definizione di metodologie per valutare l’impatto sociale generato. Prandi ha anche posto l’accento su un aspetto critico: evitare che il volontariato aziendale si riduca a iniziative simboliche, come una giornata di lavoro all’anno, percepite dalle organizzazioni beneficiarie come un gesto superficiale. È necessario considerare queste esperienze come leve strategiche per costruire aziende più solide, integrate con la sostenibilità e l’innovazione in una visione di lungo termine. Per favorire la crescita delle PMI italiane di fronte alle sfide delle transizioni ecologiche e digitali, Alessandro Prandi ha poi anche sottolineato la necessità di agire su tre fronti: aggregazione, sviluppo delle competenze e rafforzamento dell’ecosistema territoriale. Le operazioni di aggregazione, come le fusioni e acquisizioni (M&A), possono essere strumenti efficaci per accrescere la competitività, ma devono essere accompagnate da strategie che valorizzino il capitale umano e rispettino le peculiarità locali, garantendo una crescita sostenibile. Cruciale, in questo contesto, è anche il rafforzamento delle competenze, non solo tecniche ma anche trasversali, attraverso programmi di formazione mirati per lavoratori e imprenditori. Il volontariato aziendale gioca qui un ruolo chiave: collaborando con associazioni no-profit, le imprese possono colmare il gap di manodopera qualificata e contribuire all’integrazione nel mercato del lavoro di categorie più vulnerabili, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo di soft skills come leadership e problem-solving. Prandi ha inoltre sottolineato l’importanza del legame con il territorio per creare reti locali solide, promuovendo iniziative di economia circolare, rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile, che rappresentano non solo un’opportunità per affrontare le transizioni ecologica e digitale, ma anche per costruire modelli di business radicati nelle comunità. Guardando al futuro, ha evidenziato come le aziende debbano investire non solo in tecnologie avanzate, ma anche in innovazione sociale, ascoltando i bisogni delle comunità e valorizzando le esperienze di volontariato per potenziare il capitale umano. Solo attraverso una leadership collaborativa tra profit e no-profit, e un approccio bilanciato tra sostenibilità e competitività globale, si può costruire un’economia resiliente, inclusiva e capace di rispondere alle sfide globali. Questo approccio, ha spiegato Prandi, non è solo una necessità economica, ma un’opportunità per generare valore condiviso per le imprese, i lavoratori e l’intero sistema sociale. Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print