Progettare il sociale con APIS, tre workshop in autunno News 12 Ottobre 202513 Ottobre 2025 Il gruppo Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta dell’Associazione Italiana Progettisti Sociali (APIS) propone tre workshop gratuiti per approfondire i temi della progettazione sociale e del ruolo del progettista. Gli incontri, previsti tra settembre e novembre 2025, intendono far conoscere l’associazione, favorire lo scambio culturale tra professionisti del settore e avviare la costruzione di una comunità di pratiche. APIS lavora a livello nazionale ed europeo per valorizzare la figura del progettista sociale, promuovere un confronto continuo tra professionisti e stimolare un dibattito istituzionale sul tema. L’associazione sostiene anche il miglioramento delle condizioni lavorative e delle opportunità per chi opera in questo ambito. I temi degli incontri Il primo appuntamento si concentrerà sui bisogni e le prospettive della progettazione sociale, con interventi di accademici e professionisti. Nel secondo incontro si discuterà di chi sostiene, regola e studia la progettazione, coinvolgendo enti pubblici, centri di ricerca e fondazioni. L’ultimo appuntamento, in presenza a Torino nella sede di Vol.To, sarà dedicato all’importanza del fare rete, con tavoli di confronto gestiti dai soci APIS e un momento conviviale. Calendario dei workshop 23 settembre 2025 – ore 18:30-20:30 – online su ZoomBisogni e prospettive della progettazioneCon Francesco Capone, Alessia Massaro, Alberto Bortolami e Gianfranco Bordone. Coordina Federico Maggiora. 21 ottobre 2025 – ore 18:30-20:30 – online su ZoomChi sostiene, chi regola, chi studia la progettazione socialeCon Federica Giuliani, Chiara Agostini e Daniela Gregnanin. 21 novembre 2025 – ore 18:30-21:00 – Vol.To ETS, via Giolitti 21, TorinoL’importanza di fare rete tra chi progettaTavoli di confronto a cura dei soci APIS Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, seguiti da un aperitivo. Per partecipare è necessario iscriversi compilando il modulo reperibile a questo LINK Le parole del presidente Jamil Amirian «La nostra Associazione ha voluto incentivare i gruppi territoriali nel favorire maggiormente il fare rete fra i soci e coloro i quali sono interessati alla progettazione sociale, al fine di agevolare il confronto su metodologie e trend evolutivi del progettare sociale. Questo stimolo è stato raccolto dal gruppo Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e ha portato all’organizzazione di questo ciclo di incontri: di fatto un vero e proprio percorso, un viaggio alla scoperta della figura del progettista e delle modalità di interpretazione di questa professione. Un modo per spingere chi progetta nel sociale a dare un senso più ampio alla professione, guardando oltre il mero supporto all’accesso ai contributi a fondo perduto e alla partecipazione a bandi. Questi “viaggi” mettono le basi per far nascere una comunità di pratiche sul territorio, in grado di arricchire chi opera in questo ambito sia dal punto di vista metodologico sia da quello professionale» ha dichiarato Jamil Amirian, presidente di APIS. Amirian ha aggiunto: «Nel mercato professionale ai progettisti si chiede essenzialmente di fornire consulenze per l’accesso ai finanziamenti a sostegno delle attività e iniziative dei committenti. Sta però ai progettisti la responsabilità di interpretare questa funzione ampliandola e dotandola di senso, analizzando i bisogni complessi delle comunità, coinvolgendo e promuovendo la collaborazione tra attori diversificati come enti pubblici, privati, Terzo Settore e cittadini, sviluppando e presidiando partnership strategiche e definendo interventi sostenibili e realmente utili. Il progettista sociale costruisce alleanze dove ogni attore apporta il proprio valore specifico – competenze, risorse finanziarie, reti relazionali, legittimazione istituzionale – verso obiettivi comuni, generando sinergie che singolarmente non sarebbero possibili». Il presidente di APIS ha concluso: «Iniziamo a identificare anche competenze non ancora chiaramente richieste, ma che i progettisti stanno sviluppando aprendo prospettive evolutive, connesse alla capacità di dotare di senso le decisioni pubbliche e le procedure. Questo significa garantire che i progetti siano conformi ad esse, mantenendo però la vicinanza alle persone e alle comunità. Si tratta di una funzione di mediazione molto importante e centrale, soprattutto laddove si registra una diffusa disaffezione e sfiducia rispetto all’amministrazione». Federico Maggiora: il valore del fare rete «L’obiettivo è fornire ai partecipanti una visione completa della professione, mostrando la pluralità di interpretazioni che la rendono una figura non monolitica ma poliedrica, polivalente e pluridimensionale» ha spiegato Federico Maggiora, presidente del Comitato scientifico e consigliere nazionale di APIS. Maggiora ha aggiunto: «Questo percorso a tappe sarà un primo modo concreto di fare rete. È importante creare una comunità professionale basata su scambio di conoscenze, buone pratiche e collaborazioni, al fine di elevare la qualità dei progetti sociali e superare l’isolamento delle pratiche locali. L’importanza del fare rete si manifesta su più livelli: ottimizza le risorse evitando duplicazioni e massimizzando l’impatto delle risorse disponibili; promuove l’apprendimento collettivo condividendo problemi e soluzioni, imparando dagli errori e dai successi altrui; qualifica la professione creando team più forti e multidisciplinari per superare la complessità crescente dei progetti, non solo dei bandi; rafforza il potere contrattuale della categoria verso le istituzioni e i committenti; e stimola l’innovazione attraverso la contaminazione tra esperienze diverse che genera nuovi approcci e soluzioni creative». LEGGI ANCHE: Stefano Meneghello Nuovo Presidente Di Vol.To ETS Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print