Dal 15 al 19 aprile, 29 persone dell’associazione ATE, che segue persone con esiti da trauma cranico dando sostegno a loro e ai loro familiari, capitanate dall’instancabile presidentessa Laura Bellagarda, si sono regalati un entusiasmante viaggio a Roma, culminato con l’incontro con Papa Francesco.

Grazie ad un bus noleggiato in loco si sono spostati per le vie di Roma, senza farsi mancare niente: visite ai musei Vaticani, un giro alla Fontana di Trevi e in piazza Navona, per citarne solo alcune mete. Non sono mancati momenti conviviali, pranzi e cene in tipici ristoranti romani.

Domenica 16 aprile tutti in piazza per l’Angelus del Papa, non in forma anonima, ma tutti con indosso una maglietta verde a reggere uno striscione con il nome dell’associazione; momento molto toccante che dimostra l’affetto e il legame che li unisce.

Il bello doveva ancora arrivare!! Mercoledì 19 udienza in pizza San Pietro con Papa Francesco, tutti sono emozionati, mille pensieri passano nelle loro menti, ma niente può bloccare quest’incontro. Appena il Papa si avvicina sulla sua carrozzina, comincia lo show della Presidente che subito lo saluta con “Cerea siamo di Torino le abbiamo portato qualcosa della sua e nostra terra”. Il Pontefice sgrana gli occhi e sorridendo, quasi come se il suo viso sofferente si fosse illuminato, chiede sempre in piemontese “co l’eve portà?”, e qui Laura tira fuori una borsa con un pacco di grissini, una scatola di gianduiotti e un quadretto realizzato dai ragazzi con la tecnica a mosaico. Papa Francesco sorridente accoglie con molto piacere i doni, li saluta e li benedice tutti uno per uno. E qui le persone di sciolgono in un dolce pianto, che tanto vuol dire e tanto rappresenta.

Dopo cinque giorni si ritorna a casa, conservando nel cuore le cose belle viste e vissute, consapevoli che i problemi che ciascuno ha, posso essere superati insieme, nell’affetto e nella condivisione, e che soprattutto ad affrontarli non si è soli, ma aiutati da un gruppo di persone fantastiche che sanno accogliere, guidare e stimolare il gruppo, così che ogni obiettivo pensato non è precluso.

Marco Bani