Reciprocamensa #aCasaTua: pasti e borse alimentari a domicilio

Dal ristorante solidale alle consegne a domicilio di pasti e borse alimentari: è il percorso dell’associazione Reciprocamensa, per continuare nel servizio di sostegno alle persone in difficoltà di Chieri e dintorni, pur nel rispetto delle restrizioni imposte dalla necessità di contenere la diffusione del covid-19.

Il presidente Claudio Manzon comincia dal racconto di com’era “prima” del virus: “Noi preparavano una trentina di pasti al giorno, nella cittadella del volontariato di Chieri, per dare da mangiare a persone in difficoltà segnalate da servizi sociali, parrocchie e altre associazioni. Il ristorante solidale “Ex mattatoio” ci lasciava l’uso della cucina, noi volontari preparavamo i pasti e mangiavamo insieme agli ospiti, per condividere con loro la tavola e rispondere a un bisogno che non è solo alimentare, ma di compagnia e ascolto. Così abbiamo sempre creato una comunità, una rete sociale, anche perché non ci limitavamo all’assistenzialismo ma chiedevamo una restituzione, ognuno secondo le proprie possibilità: fare le pulizie, curare l’orto, sistemare un magazzino”.

Non solo, nell’idea di Reciprocamensa c’era – e c’è ancora – anche la lotta allo spreco alimentare: “È un’altra nostra mission: per i nostri pasti, raccoglievamo esuberi di frutta e verdura ai mercati, recuperavamo cibo da gastronomie, bar e ristoranti, raccoglievamo donazioni dalla grande distribuzione e a volte anche dal Banco Alimentare. Spendevamo pochissimo, soprattutto per la carne, e poi ci mettevamo “l’olio di gomito” di noi volontari: a regime siamo più di cento”.

Adesso, però, è tutto diverso. “La cittadella del volontariato è chiusa – spiega Manzon -, i nostri volontari sono in gran parte pensionati e, ovviamente, non possono essere operativi in questo periodo. Siamo rimasti fermi per una settimana, poi con il direttivo abbiamo deciso di fare qualcosa, perché le persone che erano in difficoltà adesso lo sono ancora di più. Insieme al ristorante “Ex mattatoio” abbiamo deciso di darci da fare: il loro cuoco prepara i pasti, i nostri giovani volontari lo aiutano e consegnano i pasti a domicilio, con tutte le precauzioni e i presidi sanitari del caso. Abbiamo raddoppiato i servizi, oggi per esempio abbiamo consegnato 64 pasti. Inoltre, collaborando con altre associazioni che hanno condiviso i loro magazzini, abbiamo iniziato a distribuire le borse alimentari: nell’ultima settimana abbiamo consegnato 120 spese a 80 famiglie, più di 200 persone in tutto”.

Il numero di persone assistite è aumentato rispetto all’attività abituale: “Noi non ci siamo mai scelti i nostri ospiti – continua il presidente di Reciprocamensa – ma abbiamo sempre accolto chi ci veniva indicato dai servizi sociali. In questi 4 anni alcuni sono diventati abituali, altri cambiavano rispetto ai giorni: adesso aiutiamo tante persone che già conoscevamo ma anche tante persone nuove. C’erano anche altre associazioni che aiutavano, adesso abbiamo unificato il servizio, sotto l’egida del Comune, e ad essere operativi sono i nostri volontari semplicemente perché ne abbiamo di giovani. Sono operativi in una ventina, tra chi cucina, chi prepara le borse e le squadre che fanno le consegne”.

Se qualcuno vuole dare una mano, come si fa? “Le donazioni abituali, in questa emergenza, non sono sufficienti. Dobbiamo fare grossi acquisti e abbiamo bisogno di denaro: qualunque somma è utile, accettiamo anche donazioni di generi alimentari, il punto di raccolta è nella giornata di mercoledì sempre alla Cittadella del Volontariato”.

L’Iban dell’associazione è IT55A0359901899050188535688, causale Reciprocamensa.acasatua (ricordiamo che la donazione è detraibile al 35% o deducibile). Per la ricevuta, per informazioni e per scoprire come dare una mano, scrivete a reciprocamensa@gmail.com.

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