Il genocidio ma non solo: il 27 e il 28 settembre un evento dedicato alla cucina, musica e alle tradizioni dell’Armenia, con Antonia Arslan

armeniaNel mese di aprile 2015, in occasione del centenario, Papa Bergoglio definiva l’uccisione e la deportazione di massa della popolazione cristiana dell’Armenia occidentale, da parte dell’impero Ottomano “il primo genocidio del XX secolo”. Per il popolo armeno è Medz Yeghern, il Grande Male che uccise un milione e mezzo di persone.

Piazza dei Mestieri e l’Associazione solidale AS.SO con il sostegno del Centro Servizi per il Volontariato Vol.To e il patrocinio del Comitato Diritti Umani Consiglio Regione Piemonte, organizzano, cent’anni dopo quell’evento, un focus sulla cultura armena per non dimenticare quella pagina di storia.

Ospite d’onore è la scrittrice Antonia Arslan, autrice di saggi importanti sulla narrativa popolare e d’appendice e sulla galassia delle scrittrici italiane, ma soprattutto della trilogia armena: La masseria delle allodole (2004), La strada di Smirne (2009) e Il rumore delle perle di legno (2015).
Mercoledì 28 settembre alle ore 9.30 si terrà alla presenza dei ragazzi di Piazza dei Mestieri nella Sala Polifunzionale, il dialogo tra la scrittrice Antonia Arslan e Alberto Riccadonna, storico e direttore del settimanale “La Voce del Tempo”, cui seguirà la proiezione del film La Masseria delle allodole (2006) di Vittorio e Paolo Taviani. Il libro, come il film, racconta i ricordi familiari dell’autrice, ma soprattutto la tragedia di un popolo “mite e fantasticante”, gli armeni e la struggente nostalgia per una terra e una felicità perdute.

La masseria delle allodole è per Arslan la casa, sulle colline dell’Anatolia, dove nel maggio 1915, all’inizio dello sterminio degli armeni da parte dei turchi, vengono trucidati i maschi della famiglia, adulti e bambini, e da dove comincia l’odissea delle donne, trascinate fino in Siria attraverso atroci marce forzate e campi di prigionia. In mezzo alla morte e alla disperazione, queste donne coraggiose, spinte da un inesauribile amore per la vita, riescono a tenere accesa la fiamma della speranza; e da Aleppo, tre bambine e un “maschietto-vestito-da-donna” salperanno per l’Italia…

Porteranno il saluto delle istituzioni Silvio Magliano per la Città di Torino e Giampiero Leo, presidente del Comitato per i diritti umani del Consiglio Regionale.

Nell’ambito della manifestazione, il 27 settembre l’incontro sarà preceduto da una cena armena. Il cibo è infatti per gli armeni un elemento di sopravvivenza perché, proprio attraverso il cibo, è stato possibile conservare e tramandare il ricordo, rievocare i sapori e gli odori della casa d’infanzia, ripetere gli antichi gesti delle nonne per tenerli in vita.

Durante la serata ci saranno interventi narrativi di Sonya Orfalian, pittrice e autrice di fiabe, mentre il violista Maurizio Redegoso Kharitian eseguirà brani musicali della tradizione armena.

La prenotazione è obbligatoria.

Informazioni: antoniotti@piazzadeimestieri.it

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